sabato 27 novembre 2010

Polenta.

Ovviamente il titolo non c'entra nulla con quello che sto scrivendo.
In effetti non so neanche quello che devo scrivere.
Ho notato che era da un po' che non scrivevo un intervento come si deve e ho pensato di farlo adesso.
È un periodo in cui mi chiedo se non partecipo senza saperlo ad un reality.
Avete visto il film con Jim Carrey, quello... quello dove lui scopre che la sua vita è sempre stata un reality che il resto del mondo poteva guardare 24h su 24?
Ecco.
Orribile.
Probabilmente sono io che sono paranoica, ma alle volte penso e... brrr.
E poi c'è il fattore problemi di cuore. Anzi. L'assenza dei problemi di cuore.
Non mi innamoro.
Probabilmente respingo ogni tipo di relazione amorosa senza neanche provarci.
Bbboh... c'est la vie.

Per ora nelle scuole c'è fermento: occupazioni, autogestione, manifestazioni, cortei...
E direi che sono del tutto motivati!
Anche Margherita Hack ha concordato con noi studenti dicendo che anzi 'dobbiamo' protestare, che è un  nostro dovere.
Tutto questo porterà, alla fine, alla acquisizione di un diritto che, in realtà, dovrebbe appartenerci già da tempo: un'istruzione adeguata.
Hanno tirato troppo la corda.
Ci riprenderemo l'Italia.
Ci riprenderemo le teste, i cervelli, la libertà.
Certo, ci vorrà tempo e lotta (capite che non intendo "lotta" in senso violento.) costante.
Cazzo, svegliamoci!
E come dice Optimus Prime:
In marcia.




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Moony

sabato 13 novembre 2010

Qui.

Beh, sto lavorando per me.
Sto facendo un corso di recitazione da qualche settimana e i risultati cominciano a vedersi; ovviamente non mi riferisco alle mie doti recitative (o almeno, non solo a quelle), ma alle mia capacità di espormi, di comunicare ...
Mi sento meglio.
Sfogo tutto durante queste serate. È un po' come entrare in un altro mondo, specialmente perché vedo persone nuove, che non fanno parte della mia routine. È bello : ).
Credo non ringrazierò mai abbastanza l'insegnante Francesca e anche tutti i miei compagni di corso (compreso mio padre), con cui sto condividendo questa splendida esperienza :)
Tutto questo mi rimarrà nel cuore ... e non è un modo di dire, in questo caso.
Beh, è ok.
Per ora è tutto ok.


***
Moony

sabato 6 novembre 2010

Listen

A penny for my thoughts, oh no, I’ll sell them for a dollar
They’re worth so much more after I’m a goner
And maybe then you’ll hear the words I been singin’
Funny when your dead how people start listenin’





[If I die young - The Band Perry]




***
Moony

mercoledì 27 ottobre 2010

Voce

Mi sentite?
Sono qui.
Flebile, sottile, acciaccata, malandata, consumata ... ma sono qui.
Mi sentite?
Che qualcuno mi ascolti. Ho bisogno che qualcuno mi ascolti.
Ho bisogno di saperlo.
Mi sentite?


Mi ascoltate ...?



***
Moony

sabato 16 ottobre 2010

Felice

Sono felice.
E lo sono perché domani andrò a comprare IL libro nella mia libreria preferita e finalmente potrò fare un salutino al Signor Franco che in questi anni mi ha sostenuta nella mia passione per i libri e che non vedevo da un po' a causa degli esami, di quest'estate un po' turbolenta e degli ultimi tempi che ho passato scrivendo, disegnando e progettando a tutta forza.
E sono felice. Sono felice per questo. Lo sono davvero.
Uno si aspetta che la felicità arrivi per chissà quali immensi motivi, mentre invece è dietro l'angolo, pronta a colmare ogni singola cellulare del tuo corpo anche per il più (agli occhi degli altri) futile accadimento.
E io sono felice. Per un libro. E per un salutino al Signor Franco.
Quindi grazie.
Grazie al libro.
E grazie al Signor Franco.


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Moony
Artemis Fowl e la trappola del tempo ... sto arrivando!

venerdì 8 ottobre 2010

Parole

Ci sono certe cose - certe cose scritte intendo - che suonano male. Vi siete mai chiesti perché?
Grammaticalmente corrette, sintassi adeguata e un filo logico comprensibile ... eppure stonano.
È come se quelle parole fossero state sbattute lì a forza, abusate, aggredite, sfruttate e incatenate al foglio senza alcun riguardo. È come se colui (o colei) che ha scritto questa 'cosa', l'avesse fatto NON per il reale bisogno di scrivere, ma perché è sua opinione che le parole siano semplici tracce nere su una superficie bianca, scarabocchi privi d'anima e senza potere, vittime e schiave dello scrittore che può rigirarle a suo piacimento, dando loro la forma che più gradisce, martiri del capriccio di un pomposo giocoliere di sillabe ...
[Illusi.]
Secondo me - è il mio modesto parere, non mi ereggo a enunciatrice di verità assolute - per poter usufruire di esse in totale pienezza, bisogna per prima cosa esser coscienti del reale potere delle parole: plasmano il mondo, corrompono anime, sciolgono cuori, distruggono un uomo. L'intera umanità è fondata sulla potenza della parola, le ere, gli anni, gli imperi sono crollati sotto la forza incontrastabile di una parola di troppo, un sospiro sfuggito a mezze labbra, qualcosa che non doveva essere detto ma che è riuscito ad essere pronunciato da labbra meno attente perché, si sa, le parole non hanno padrone, sono curve e spigoli selvaggi, basta una distrazione ed escono da sole, incontrollabile e bramose di essere dette e ascoltate.
Quindi potete capire la sofferenza di una parola che viene incatenata ad una pagina con la forza, una parola sputata e spogliata della sua dignità e della sua libertà, una parola priva del rispetto che le si dovrebbe portare in quanto TU la stai usando per dare voce ai tuoi pensieri che altrimenti resterebbero taciuti e inconfessati. Muti.
Nel momento in cui si decide di scrivere qualcosa, bisogna essere consapevoli di stare per violare un qualcosa di sacro, di utilizzare un linguaggio quasi divino e dalla forza spaventosa. Le parole rendono malleabile il mondo; una dote meravigliosa e terribile allo stesso tempo.
Uno scrittore è costantemente a caccia di parole e sa che ogni volta che metterà mano alla penna, sarà una lotta con creature antiche e potenti, creature che esistevano ancora prima che l'uomo le pronunciasse per la prima volta.

Ecco perché alcune cose suonano stonate, anche se le parole sembrano apparentemente stare dove dovrebbero stare.
Il punto è proprio qua. Le parole stanno e staranno sempre dove vorranno stare. Solo abili cacciatori e addestratori di parole, rispettosi della loro potenza e cauti nei confronti di tanta forza, saranno capaci di domarle e convincerle e a posarsi dove vogliono.
Solo allora avranno significato: quando le parole staranno esattamente dove vogliono essere.


*** 
Moony

MINA "Oggi sono io" - Pura meraviglia ...

martedì 5 ottobre 2010

Halloween

Sì, lo so, è presto per parlarne, ma oggi ci sto pensando parecchio ...
Accidenti. Io non capisco perché ogni maledetto anno, non riesco a fare qualcosa di divertente ad Halloween, riuscendo anche a vestirmi è.é
Che rottura ... alle volte vorrei vivere in America solo per il gusto di festeggiare Halloween come Dio comanda! (contraddizione in termini?)
Quest'anno avrei avuto anche tutto l'occorrente per vestirmi da Demone-moderno u.u ... vi pare? Punto all'originalità xD (una voce fuori campo mi manda afffanculo)
Oh beh. Vorrà dire che mi travestirò anche se dovessi restare a casa, mi truccherò da Demone e guarderò 'La casa dei fantasmi' e 'Letters to Juliet', in barba al mondo u.u
... e mangerò caramelle! Tantissime caramelle! 


P.S. No, nessun orror.
P.P.S. Sì, me la farei addosso dal terrore.


***
Moony
Ah, sì, sono io in versione Demone-post-sbornia.
Oh beh.
Farò altre prove.

martedì 21 settembre 2010

Grazie.

Grazie per le risate. Grazie, perché è anche grazie a voi che riesco a distinguere la televisione spazzatura, da quella che avete fatto voi.
Sono cresciuta con casa Vianello, ho riso e mi sono divertita, quindi GRAZIE.


Che noia che barba, che barba che noia!

lunedì 20 settembre 2010

Darwin

Oh beh ... eccomi qui, appena uscita da un'influenza piuttosto fastidiosa che non si è ancora esaurita del tutto. Ho un raffreddore orribile, mi fa male la gola e tra l'altro, dolori di pancia ... bah.
Neanche avessi camminato nuda sotto la pioggia. Proprio in questo periodo non avevo fatto assolutamente nulla per meritarmi l'influenza! Aaah ... cattiveria del Destino.
Come diciamo io e Wolfy: La Dea Bendata di tanto in tanto dà una sbirciatina e cambia strada.

Devo dire che è strano a fine Settembre (o quasi, ci siamo capiti) essere ancora qui, a casa, senza lo stress dei compiti, delle prime interrogazioni, delle levatacce mattutine, le corse per non arrivare tardi ... sì, certo, bello, senza dubbio, ma ...
Allo stesso tempo però, è come se fossi incompleta. Capite che intendo? Insomma, tutti quanti hanno fatto questa vita, no? Mattina presto, scuola, compiti ecc.
Interrompere questa routine, rendersi conto che le nostre vacanze estive non si concluderanno, assumendo invece i contorni di una ordinaria apatia e perdendo sempre più la funzione di vacanze ... è strano.
è un po' come se il tempo fosse fermo, in attesa di qualcosa. Avete presente quando si vedono quei coniglietti in mezzo alla strada? Ecco, nel momento in cui la luce di una macchina li colpisce, loro si immobilizzano, sorpresi. è esattamente quello che sta succedendo.
Sono sorpresa.
Sono immobilizzata.
Sono in stallo.
Quindi aspetto. Non ci sarà nessuna macchina a travolgermi ma, sinceramente, speso che a fine Ottobre, quando comincerò quel cavolo di corso, la mia vita si affretti a riprendere il giusto corso.
Mi terrorizza più l'idea di rimanere indietro che di correre e andare avanti, quindi preferisco inseguire questi giorni, queste settimane, senza spingere eccessivamente (perché so che li rimpiangerò), ma fremendo per l'inizio di un altro capitolo della mia vita. Probabilmente non è che ci saranno chissà quali cambiamenti. Sì: orari diversi, diverse materie, diverse persone ... ma poi la faccenda è tutta lì.
Il resto è tutto uguale.
Stessi amici stretti (quelli veri, quelli che non cambiano e stanno sempre lì. Grazie a Dio.), stessi posti, stessi obbiettivi ... magari si tratta solo di vedere le cose da un punto di vista diverso. Forse il vero cambiamento deve essere nella mia testa, più che nella vita che mi circonda. Cambiando me stessa, cambio anche il resto della mia routine.

Il fatto è che io continuo a ripetermi di dover cambiare. Non so perché. Mi sembra giusto.
Il cambiamento è naturale.
Però mi rendo conto che nel mio caso, il cambiamento non avviene.
All'inizio pensavo fosse un problema, credevo che questa mia incapacità di mutare, mi avrebbe reso difficile cominciare qualcosa di diverso.
Infine ho capito che sbagliavo. Il cambiamento, quando avviene, è naturale. L'ha detto Darwin, lo dice la natura, lo ripete il tempo ... il cambiamento non avviene perché NOI decidiamo di adattarci ad una nuova vita. Il cambiamento avviene spontaneamente, senza che la persona in questione se ne accorga: cambiamo e improvvisamente, come tante giraffe, ci ritroviamo ad avere un collo più lungo di quello che avevamo prima, abbastanza lungo da poter prendere quelle foglie, che prima erano irraggiungibili.
Ho deciso di smetterla. Ho deciso di smetterla di cercare di cambiare, di tentare di essere una persona che spero di diventare. Ho sempre criticato me stessa, perché non ho mai apprezzato quello che ero, ho criticato il mio modo di fare, di pormi con gli altri, il mio modo di approcciare i problemi e le soluzioni ... quando invece dovevo solo rendermi conto, che quello era, appunto, il MIO modo di fare, il MIO modo di pormi con gli altri, il MIO modo di approcciare i problemi e le soluzioni.
Non c'è un metodo specifico, una regola da seguire. Ognuno fa quel che può.
Quindi da ora in poi, fanculo.
Sbaglierò, lo so ... ma è normale! Vorrei trovare qualcuno che non ha mai commesso un errore in vita sua.
Io fino ad oggi ho sbagliato tante volte, ma posso affermare con un certo orgoglio di aver sbagliato per causa mia. Ho fatto i MIEI errori e ho trovato le MIE soluzioni.
Quindi aspetto.
Attenderò che il prossimo capitolo della mia vita, si apra da solo. Non andrò a cercare alcuna pagina da girare, non cancellerò ricordi, non cambierò me stessa solo perché IO ho deciso di cambiarmi.
Aspetterò.
In fondo, questo Darwin non era mica uno sprovveduto.
Almeno spero.


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Moony

venerdì 17 settembre 2010

Arrivo

Finalmente sono arrivate **:
La palette e il set di pennelli.
Ooooh, che giuoia, che gaudio!
Devo dire di essere molto soddisfatta, soprattutto perché non mi aspettavo che il set fosse della Fraulen!
La palette non ho idea di quale marca sia, ma vabbuò ... ho già testato qualche colore e devo dire che lascia un sacco di materia! Basta prenderne un pelino e 'waaaaaaao' o.o
Non vedo l'ora di sperimentare qualche cosetta!


Oh beh, adesso vado ... purtroppo credo di avere le tonsille infiammate :( quindi non sto tanto bene.
Besos♥


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Moony

martedì 14 settembre 2010

Rosso Malpelo

Ehilà.
Oggi mi sono tinta i capelli **
Sono andata dal parrucchiere e *slurp* una bella colata di colore sui miei 'sciavelli'.
Mogano, sìsì.
Un grosso ringraziamento va alla mia Pads, che mi ha trascinata dal suo parrucchiere e infatti lei si è fatta una tinta stra-mitica, un mix di rosso e nero, io mi sono limitata ad un colore uniforme, anche perché ho SEMPRE desiderato avere i capelli color mogano. Mi piacciono un sacco, sono proprio contenta :)
Un cambiamento proprio gradito, oh yas.


Devo dire che non vedo l'ora di cominciare il nuovo anno, sono proprio curiosa di cominciare a frequentare il corso integrativo! Nuovi compagni, nuove materie, nuovi orari, nuova vita ...
Mi terrò stretta le mie uniche certezze e solo alcune persone di cui non posso fare a meno (chi lo è, lo sa ♥) e su tutto il resto ... beneficio del dubbio. Per una volta, contro ogni regola, mi butterò a braccia aperte nel cambiamento. Mi farò male, probabilmente, ma quantomeno cambierà qualcosa.
Ciaociao, area di stasi.




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Moony

domenica 12 settembre 2010

Inizio.

E oggi ho cominciato a riscrivere la mia versione della Gabbianella e il Gatto.
Ehiehi, cosa credete? Ovvio che non oserei MAI paragonarmi a Sepùlveda, ma proprio perché è impossibile raccontare un intero libro in pochi minuti senza distruggerlo, capirete che, per un'aspirante cantastorie, sia meglio riassumerlo elegantemente, trasformandolo in una storia da tramandare a voce e tentando di non far sparire la magia da quelle parole splendide.
Compito arduo.
Ovviamente sono solo pezzi al momento, prima voglio rileggere il libro e farò sicuramente un sacco di tentativi ...
Sta di fatto che è meravigliosa una cosa del genere.
Ho anche tentato di raccontarla a mio cugino e devo dire che l'ha gradita parecchio :)
Le racconterò in rima forse, o forse no ... come ho già detto, si tratta di provare. 
Auguratemi 'buona fortuna', anche se sono solo all'inizio ;)


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Moony

venerdì 10 settembre 2010

Giocattoli.

Sapete cosa riesce a demolire il mio sogno?
Sapere che ci sono altre centinaia di persone che sognano esattamente la stessa cosa.
È un po’ come se mi rubassero qualcosa, capite? Qualcosa di mio, solamente mio.
Mi sento come un bambino che scopre di avere lo stesso giocattolo di tantissimi altri bambini e si chiede perché:  <Perché anche loro?> pensa <Che diritto hanno loro di toccare il mio giocattolo preferito? Di averlo, di giocarci come se fosse loro e non mio, solamente mio>.
Sì, mi sento esattamente così: Una bambina capricciosa che non riesce ad accettare l’idea di far capire al mondo intero che quel giocattolo, il mio giocattolo … è migliore di quello di altri; e non per l’aspetto, no. 
È migliore, semplicemente perché l’ho desiderato di più


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Moony

giovedì 9 settembre 2010

Egoista

Non voglio sentire nessuno

parlare con nessuno

aiutare nessuno

scherzare con nessuno

essere gentile con nessuno e fare favori a nessuno.
Adesso mi guardo un film demenziale e/o con una storia d'amore banale di fondo, 

vado a rubare dei biscotti in cucina e una volta fatto questo, 

mi leggo anche una delle mie fan-fiction preferite su EFP.
Per me.
Solo per me

Imparo ad essere un tantino egoista .. un po' per volta.




[Pubblicità: __Egoista - flashfic HP - Marauders, facente parte della serie 'Hogwarts è...']


***
Moony

Pagine

Questa cosetta che sto per scrivere, è uscita fuori questa notte, intorno alle 3;18, in un momento di iperattività neuronale. Giàgià. 


Devo scriverlo.
Devo scrivere tutto questo, prima che scivoli via, inghiottito da un sogno.
Ricordi, uno dietro l'altro, momenti fissati nella mia testa, né belli né brutti, ma preziosi perché sono accaduti e non avverranno mai più.
La testa affondata nel cuscino, gli occhi semichiusi e la testa piena di immagini e frammenti recenti di un passato PASSATO da poco.
Ho dovuto scriverlo, ho dovuto FISSARE su un foglio di carta i miei ricordi - né belli né brutti - sigillandoli con l'inchiostro di una penna scadente, perché ho pensato che domani mattina, i ricordi di questa sera non sarebbero stati più gli stessi. Sciupati, consumati: un dettaglio in meno, un sorriso ingrigito, un commento dimenticato, un volto offuscato ...
Ho dovuto fissare tutto, prima che scivolasse via.


Ti affido i miei ricordi, carta.
Custodiscili anche quando, di tutto ciò, rimarrà solo una pagina consumata di un vecchio quaderno.
________


Ecco qua. Scritto febbrilmente, con una penna di plastica di serie Z; ma grazie lo stesso, penna.



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Moony

mercoledì 8 settembre 2010

Equilibrista.

Questo titolo è stato un po' più pensato di quello precedente.
Si sa, le cose cambiano: gli equilibri si rompono. 
Certe cose DEVONO cambiare, rompersi e trasformarsi, per poter tornare integre, ma, l'avrete già capito da soli, il processo è doloroso, sfiancante e irto di difficoltà.


Tutto cambia. Siamo DESTINATI al cambiamento, ma cerchiamo di non pensarci perché, come dice Terry Pratchett, quello che desidera realmente la gente è: "che domani assomigli il più possibile a oggi".
Ruota tutto intorno al cambiamento, ma, indovinate, questo ci spaventa.
Siamo così abituati a certe cose, che la sola idea di perderle ci terrorizza. 
Ciò che più ci spaventa è L'IGNOTO. Conoscendo il pericolo, questo ci condiziona di meno, cerchiamo la soluzione e talvolta, se siamo fortunati, la troviamo.
Quando 'non sappiamo' o 'non conosciamo', ci ritroviamo vulnerabili, scoperti, indifesi, impreparati ... cosa fare? Come reagire? Come difenderci? Come andare avanti?
Sta di fatto che una risposta a queste domande non c'è, se non un'ipotesi: ipotizzare, spesso, è più pericoloso del prendere le cose come vengono. 
Abbiamo paura di ciò che non possiamo controllare, domare, tenere a bada. È uno dei motivi per cui alcune persone hanno paura del futuro o hanno paura di impegnarsi, hanno paura della morte, delle novità, delle notizie improvvise: non sanno come comportarsi.
Cosa possiamo fare? In che modo possiamo reagire?
Si va avanti. Possiamo SOLO andare avanti. È inutile fossilizzarsi, rimanere aggrappati al passato, ancorati a qualcosa che non c'è più, che ormai non esiste. Inutile aggrapparsi a ciò che è cambiato, perché ci ritroveremmo senza un sostegno, in balia delle nostre paure e, fidatevi, non c'è niente di più orribile e pauroso di essere controllati da ciò che ci spaventa.
L'unico modo per affrontare il cambiamento, l'ignoto, è... viverlo. Non dico che dobbiamo buttarci a braccia aperte, ignorando i pericoli, ma allo stesso tempo non dobbiamo scappare e cullarci nell'illusione della quotidianità. Viviamo il cambiamento; con cautela, con curiosità, con forza e decisione, fermi sulla nostra morale e aperti però a cambiare, quando vediamo che, in qualche modo, fino a quel momento, abbiamo sbagliato.
Sì, è possibile. Io ho sbagliato per un sacco di tempo, ma alla fine ho cambiato idea. Non per incoerenza, ma perché ho CAPITO di aver sbagliato. Ho sbagliato. L'importante è ammetterlo ed evitare di rifare lo stesso errore.
Quindi sbagliate, tentate, cadete, fatevi anche del male, se necessario ... ma non scappate.
È inutile scappare. Il cambiamento tocca tutti, è come il domino: una volta che la prima pedina cade, cadranno anche tutte le altre.
Vivete il cambiamento. È l'unico modo per tirare avanti.






***

Moony

martedì 7 settembre 2010

Cincischiare.

Non badate al titolo, è solo la prima parola che mi è venuta in mente (subito dopo 'cavallo', ma mi sembrava troppo poco poetica).
Buonasera a tutti, miei cari lettori(?), eccomi qui ad inquinare il web, più di quanto già non lo sia.
Sono fissatissima con la poesia di Sepùlveda, non chiedetemi perché. Ormai la recito sempre prima di andare a dormire.
Oggi mia cugina mi ha detto "quella" cosa, dopo un discorso sulla mia scuola e su come sia cambiata in meglio grazie ad essa. Mi ha detto 'se fossi venuta al classico, alla fine ti saresti stufata e ti saresti adeguata'.
Io ho sorriso dentro di me. Il mio piccolo cuore di albatro ha battuto le sue alucce e si è accovacciato nuovamente soddisfatto nel suo nido. 
Sapevo che sarebbe stato inutile spiegarle per quale motivo non mi sarei stufata e non mi sarei adeguata; sarebbe stato un discorso troppo lungo e difficilmente lei avrebbe capito quello che intendevo ... però è stato bello. Insomma, ho visto una mia teoria realizzarsi davanti ai miei occhi, una sensazione meravigliosa e più che soddisfacente!


Vabbuò, meglio finirla di gongolare.
Oggi ho fatto un po' di sbarazzo nel mio armadio scolastico(sotto minaccia di mia cugina) ed è stato un po' come fare un tuffo nei ricordi: molto bello, ma allo stesso tempo commovente e un po' amaro.
Ho visto i miei anni di scuola passarmi davanti, uno dopo l'altro. Ho anche trovato la foto messa sul mio primo libretto delle giustificazioni ... un vero obbrobrio. Adesso non sono uno splendore, ma quantomeno sono guardabile. 
Non potete capire quando ho trovato vecchi appunti, vecchi schizzi e scarabocchi, frasi smangiucchiate, segreti confessati tramite bigliettini, alcune storielle scribacchiate su fogli volanti e quaderni consumati e mascherati nei momenti di noia durante la lezione. Meraviglioso.
Li ho rivisti tutti, quei momenti. Quattro anni. Accidenti, dicendolo ad alta voce sembrano quasi pochi, poi guardo quella mia vecchia foto e i miei vecchi quaderni e dico 'Cavolo. Sono passati davvero? E io sono cambiata così tanto?'. Pensate che mi dicevo frasi come 'no, non cambierò mai' e 'metterò sempre le mie tute e le mie felpe'. Lentamente però, in un ambiente in cui tutti esprimono loro stessi con la massima libertà, mi sono detta 'beh ... a questo punto': ed è cominciata la mia metamorfosi. Lenta, graduale, spesso eccessiva in alcun momenti, ma cavolo! Dovevo sperimentare sì o no? E quindi l'ho fatto, ho sperimentato, ho cercato me stessa in ogni angolo, mescolando stili, modi di fare, correnti di pensiero, artistiche e sociali.
La mia scuola non è una delle più belle, sicuramente la struttura non è delle migliori e talvolta potevamo essere più fortunati ... però le devo tutto. Mi ha cresciuta e coccolato, un po' come la sua bambina e di questo la ringrazio. è l'unica scuola in cui io mi sia mai sentita 'a casa'.
Quindi ... grazie. 
Grazie davvero.




***

Moony

lunedì 6 settembre 2010

L’albatro

Spesso, per divertirsi, le ciurme 
Catturano degli albatri, grandi uccelli marini, 
che seguono, compagni di viaggio pigri, 
il veliero che scivola sugli amari abissi. 
E li hanno appena deposti sul ponte, 
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi, 
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide 
come remi ai loro fianchi. 
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero! 
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto! 
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa, 
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava! 
Il poeta è come il principe delle nuvole 
Che abituato alla tempesta ride dell’arciere; 
esiliato sulla terra fra gli scherni, 
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.



-
Ho studiato questa poesia a scuola. La mia professoressa di italiano è sempre stata bravissima a leggerci le poesie. Oggi sembrava quasi che cullasse le parole, che le domasse... ho sempre ammirato quel suo modo naturale di far scivolare quelle sillabe dispettose tra le labbra. Questa è una caratteristica che, purtroppo, ancora mi manca: un po' per timidezza, un po' per una dizione errata... tendo a impaperarmi, a balbettare e a pigolare, quando sono costretta a leggere un testo ad alta voce.
Eppure, per un qualche scherzo del destino, il mio sogno è fare la scrittrice/cantastorie; buffo, vero?
Cioè, sullo scrivere ci siamo. Perfetto. Non ho alcun problema a scrivere, la timidezza non mi blocca, il mio tono di voce è ininfluente e la mia dizione non danneggia minimamente le parole scritte nero su bianco...
però. 
Be', è più che ovvio che il vero problema è quella parolina dopo lo slash, no? Cantastorie. Si presuppone che un cantastorie sappia parlare in pubblico, possieda una buona dizione e non abbia problemi di timidezza. Io sono sprovvista di tutte queste caratteristiche. 
A causa di ciò, ho deciso di frequentare un corso di recitazione, nonostante ancora non ne abbia trovato uno adatto a me. Ne ho individuati diversi, ma alcuni sono a numero chiuso (e anche se riuscissi ad entrare, mi sembrerebbe ingiusto occupare un posto che poteva essere preso da una persona che VUOLE fare l'attore), altri SOLO per attori, altri ancora sono dei corsi tenuti da delle vere e proprie scuole di recitazione... insomma, come avrete  potuto capire non è affatto facile trovare un dannatissimo corso di recitazione nella mia città. 
Forse lo sapete già, forse no, ma io sono di Palermo e qui è già tanto che ci siano QUESTI corsi.
Sta di fatto che, accidenti, mi piacerebbe da impazzire trovarne uno che possa frequentare anche io. (Aggiornamento del 27 Aprile 2012: ho trovato l'insegnante perfetta per me e lavoro con lei da un anno e mezzo. Dovrò ringraziare Palermo, per questo. Città piena di sorprese.)
Per esempio, avevo trovato un annuncio che parlava di un corso aperto a tutti, anche a persone senza esperienze in campo recitativo, persone che volevano semplicemente ampliare i loro orizzonti e sperimentare un altro modo per esprimere loro stessi.
Ecco. Perfetto! Mi sono detta io. 
Peccato che questo corso sia stato tenuto un anno fa.
Non avete idea di quanto ci sia rimasta male ...


Ho fatto un discorso immenso e ancora non ho toccato il punto della questione.
La questione, ecco, è che Baudelaire aveva proprio ragione. Mi considero una specie di artista o - per evitare di utilizzare un titolo del genere impropriamente - un'aspirante tale. 
La nostra stessa arte però, colei che ci fornisce le grandi ali con cui sorvoliamo l'umanità... è quella che ci rende goffi e impacciati una volta a terra. Siamo i padroni incontrastati dei cieli, voliamo osservando il resto del mondo da un punto di vista privilegiato, non per sentirci superiori a qualcun altro, ma per il puro piacere del volo, della scoperta, con un'alternanza di picchiate mozzafiato e voli a 10mila metri d'altezza... e nel momento in cui torniamo con i piedi per terra, queste stesse ali ci finiscono tra i piedi. Inciampiamo, incespichiamo, zoppichiamo e avanziamo goffamente su un terreno che non ci appartiene più, che ci è estraneo. Le nostre grandi ali sono l'ostacolo che ci trasforma in alieni nel nostro stesso pianeta. 
Una volta tirate queste conclusioni, una persona qualunque, qualcuno che non inciampa sulle sue ali, direbbe 'Be', allora perché non le tagliate? Perché non ve ne liberate?'. Magari siamo lì-lì per dire 'ehi, cazzo, hai ragione!', poi decidiamo di fare un ultimo volo... ed eccoci di nuovo.
Padroni dei cieli, re e regine di un regno a cui molti non hanno accesso, sovrani di un mondo dai contorni sfocati e indefiniti, governanti di una terra per molti inesplorata e impossibile da mappare, una terra che muta e si trasforma ogni volta che uno di noi albatri batte le ali.
Il piacere è così intenso che ci ripaga di ogni caduta avuta sulla terraferma. Torniamo giù, planando con dolcezza e cercando di atterrare il più lentamente possibile, per goderci ancora quegli ultimi battiti d'ali e infine, con rimpianto, tocchiamo terra.
Avanziamo, incespichiamo, zoppichiamo, inciampiamo, pensiamo di rinunciare... e siamo di nuovo in aria per il nostro ultimo volo. E a quel punto penserete 'Se sapete già di non riuscire a rinunciare una volta in cielo, perché vi ostinate a volare ancora?'.
Vi svelo un segreto: ognuno di noi sa perfettamente che una volta lassù l'estasi sarà talmente irresistibile da diventare incapaci di rinunciarvi... ed ecco perché quando pensiamo di farlo, decidiamo di volare. Perché dentro di noi, nel nostro cuore di albatro, sappiamo perfettamente di non poter dire addio ai nostri estatici voli. 
Sappiamo perfettamente che prima o poi, per vizio, per debolezza o per natura, torneremo ancora a battere le ali.





***

Moony

Forse per questo siamo così nostalgici. 
Viviamo sempre sull'orlo dell'ultimo volo.
È un po' come vivere costantemente un
Addio.

domenica 5 settembre 2010

Il Poeta

"Gatto che ha fame mangia di nuovo

Apre il frigo e trova un uovo

Uovo di gatto
Gatta ci cova
Gatto un pò matto che cova le uova
Corri vicino, vola lontano
L'uovo si rompe
Appare un gabbiano
Piccolo cuore di equlibrista
Per nulla al mondo è così contento 
Come per quella pioggia imprevista
Che porta il sole
Che porta il vento...


E con queste meravigliose parole di Luis Sepùlveda, vi auguro la buonanotte :)



***
Moony