mercoledì 8 settembre 2010

Equilibrista.

Questo titolo è stato un po' più pensato di quello precedente.
Si sa, le cose cambiano: gli equilibri si rompono. 
Certe cose DEVONO cambiare, rompersi e trasformarsi, per poter tornare integre, ma, l'avrete già capito da soli, il processo è doloroso, sfiancante e irto di difficoltà.


Tutto cambia. Siamo DESTINATI al cambiamento, ma cerchiamo di non pensarci perché, come dice Terry Pratchett, quello che desidera realmente la gente è: "che domani assomigli il più possibile a oggi".
Ruota tutto intorno al cambiamento, ma, indovinate, questo ci spaventa.
Siamo così abituati a certe cose, che la sola idea di perderle ci terrorizza. 
Ciò che più ci spaventa è L'IGNOTO. Conoscendo il pericolo, questo ci condiziona di meno, cerchiamo la soluzione e talvolta, se siamo fortunati, la troviamo.
Quando 'non sappiamo' o 'non conosciamo', ci ritroviamo vulnerabili, scoperti, indifesi, impreparati ... cosa fare? Come reagire? Come difenderci? Come andare avanti?
Sta di fatto che una risposta a queste domande non c'è, se non un'ipotesi: ipotizzare, spesso, è più pericoloso del prendere le cose come vengono. 
Abbiamo paura di ciò che non possiamo controllare, domare, tenere a bada. È uno dei motivi per cui alcune persone hanno paura del futuro o hanno paura di impegnarsi, hanno paura della morte, delle novità, delle notizie improvvise: non sanno come comportarsi.
Cosa possiamo fare? In che modo possiamo reagire?
Si va avanti. Possiamo SOLO andare avanti. È inutile fossilizzarsi, rimanere aggrappati al passato, ancorati a qualcosa che non c'è più, che ormai non esiste. Inutile aggrapparsi a ciò che è cambiato, perché ci ritroveremmo senza un sostegno, in balia delle nostre paure e, fidatevi, non c'è niente di più orribile e pauroso di essere controllati da ciò che ci spaventa.
L'unico modo per affrontare il cambiamento, l'ignoto, è... viverlo. Non dico che dobbiamo buttarci a braccia aperte, ignorando i pericoli, ma allo stesso tempo non dobbiamo scappare e cullarci nell'illusione della quotidianità. Viviamo il cambiamento; con cautela, con curiosità, con forza e decisione, fermi sulla nostra morale e aperti però a cambiare, quando vediamo che, in qualche modo, fino a quel momento, abbiamo sbagliato.
Sì, è possibile. Io ho sbagliato per un sacco di tempo, ma alla fine ho cambiato idea. Non per incoerenza, ma perché ho CAPITO di aver sbagliato. Ho sbagliato. L'importante è ammetterlo ed evitare di rifare lo stesso errore.
Quindi sbagliate, tentate, cadete, fatevi anche del male, se necessario ... ma non scappate.
È inutile scappare. Il cambiamento tocca tutti, è come il domino: una volta che la prima pedina cade, cadranno anche tutte le altre.
Vivete il cambiamento. È l'unico modo per tirare avanti.






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Moony

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